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iVegan Roma

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Lo shop di prodotti vegan ci spiega i perché di una scelta etica basata sulla convinzione che tutti i luoghi comuni sul latte vaccino sono falsi. Di vero rimane la condizione di sofferenza degli animali costrette ad un’attività intensiva ed innaturale.

Una delle domande più frequenti rivolte ai vegani è quella riguardante il latte.

Perché il latte no?

Fin da piccoli siamo stati portati a credere alla favola delle mucche che producono il latte in modo diverso da tutti gli altri mammiferi, questo perché da sempre ci è stato detto: “le mucche danno il latte”, “le mucche devono essere munte”. Come in una bella favola in stile Disney dove gli animali della fattoria sono felici di servire l’uomo.

È ben diversa la realtà: un prolungato lavoro forzato senza lieto fine.

Le mucche sono dei mammiferi e per produrre devono figliare, questo è il dato di fatto che dobbiamo tenere a mente quando parliamo di latte. Non c’è altra strada, proprio come noi e tutti gli altri mammiferi , le mucche per produrre devono essere ingravidate.

Ma cosa succede ai cuccioli nati? Le strade si dividono a seconda del sesso.

I maschi sono avviati al mattatoio dopo pochi mesi per diventare carne “tenera” nelle macellerie.

Alle femmine invece è riservato un destino diverso, peggiore: diventare a loro volta una mucca da latte. Il profitto sopra ogni cosa.

C’è una precisazione da fare, non esistono allevamenti senza profitti;  bio, non bio, estensivi, intensivi: una mucca non produttiva viene macellata. Neanche il più piccolo allevatore può permettersi una mucca in vita senza che generi profitto, e questo è comprensibile facilmente dai costi di produzione. Acqua, circa 120lt al giorno solo per l’abbeveraggio; mangime, 120kg al giorno se fresco, 22kg al giorno se cibo secco. Questo per ogni, singola, mucca. Aggiungiamo poi i costi per gli operai, le cure veterinarie e, in percentuale, i macchinari per la mungitura.

Semplificando: si chiede ad ogni singolo animale di produrre, dopo i due anni di età, dai 30 ai 60 litri di latte al giorno. Sotto questi valori non si ha un profitto e l’animale viene avviato al mattatoio.

Essere una mucca in un allevamento è un compito duro e usurante soprattutto a causa delle continue gravidanze.

Ogni mucca nel suo ciclo produttivo dovrà assicurare all’allevatore un flusso continuo di latte vaccino e per questo ingravidata di continuo e in modo artificiale.

Una mucca in realtà potrebbe vivere anche fino a 25 anni, allattando il suo cucciolo per un anno, mentre negli allevamenti non saranno mai madri, ma solo macchine da latte. Vivranno al massimo 5 anni e non cresceranno mai i figli partoriti.

Il latte non è né l’unica né la più importante fonte di calcio. Verdure a foglie verdi, cavolo, ceci, broccoli, fagioli, sesamo, latte di soia arricchito, tofu, succo d’arancia arricchito con calcio, fichi secchi, semi di sesamo, tahini, melassa, mandorle, e tutti i semi che ne sono ricchi e di gran lunga migliori per la nostra salute.

L’uomo è l’unico animale in natura che beve latte di un altra specie e senza averne alcun bisogno, specialmente in età adulta.

iVegan Roma
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